Cosa vuol dire?
Il torcicollo miogeno è un atteggiamento viziato della testa e del collo del bambino e del neonato, ed è facilmente riconoscibile in quanto la testa del piccolo risulta ruotata da un lato ed inclinata dal lato opposto.
A determinare questo disallineamento della posizione della testa è un muscolo: lo sternocleidomastoideo. Nel nostro corpo questo muscolo si occupa di flettere, ruotare e inclinare la testa, ed è presente bilateralmente ai lati del collo.
Nel momento in cui si crea un piccolo ematoma o un accorciamento sulla struttura di una delle due fasce muscolari, la sua capacità di allungarsi e contrarsi cambia e la testa risulta in una posizione disallineata.
Perché si manifesta il torcicollo miogeno?
Ma in che modo quindi il muscolo del neonato può sviluppare questo ematoma?
La risposta può essere molteplice: il torcicollo miogeno infatti può avere molteplici cause che adesso andremo ad analizzare nel dettaglio.
Congenito: si parla di torcicollo miogeno congenito quando viene stabilito che l'esordio della tumefazione sul muscolo debba ricondursi alla vita fetale, e anche se ancora non sono state identificate tutte le possibili cause nel dettaglio, viene dato molta importanza all'ipotesi che riconduca la genesi dell'asimmetria nella posizione mantenuta durante il periodo intrauterino.
Posturale: Parliamo di un difetto posturale quando a determinare il problema è una posizione del corpo e della testa mantenuta che porta col tempo al disallineamento. Anche in questo caso possiamo parlare di condizione congenita oppure acquisita in seguito alla nascita.
Dopo aver analizzato due tipologie di torcicollo miogeno in cui la posizione della testa è la problematica primaria è necessario aggiungere che in alcuni casi il mancato allungamento del muscolo è dovuto a un adattamento del corpo per sopperire altre difficoltà.
E' il caso del torcicollo miogeno oculare, che si struttura a seguito di un deficit visivo, e di quello neurologico, o scheletrico. Queste ultime tre tipologie sono identificate come conseguenza di una diagnosi più ampia, che quindi prevederà molteplici aspetti di cura del bambino.
Come riconosco il torcicollo miogeno?
Il bambino affetto da torcicollo miogeno si presenta quindi con un atteggiamento viziato della testa che lo porta a ruotarla da un lato ed inclinarla dal lato opposto.
Dopo le prime due settimane è possibile inoltre vedere una piccola tumefazione a livello del muscolo sternocledomastoideo.
Dai primi segnali, alla diagnosi e al trattamento riabilitativo
I segnali che abbiamo elencato precedentemente guidano il medico nella sua valutazione clinica e lo aiutano, affiancandosi all'esame diagnostico
dell'ecografia, a definire con precisione le caratteristiche e l'entità del difetto.
Una volta definito durante la visita, il passo successivo dell'intervento dell'equipe sanitaria è la presa in carico da parte del fisioterapista pediatrico, uno specialista che si occupa di valutare, pianificare ed effettuare un piano di esercizi mirato e personalizzato con il fine di risolvere il problema.
Fisioterapia fuori e dentro l'ambulatorio per il il torcicollo miogeno
Nel momento in cui il fisioterapista inizia a prendersi cura del bambino con un torcicollo miogeno la prima cosa che viene fatta è una corretta ed attenta valutazione della danno a livello del muscolo danneggiato e della funzionalità dei movimenti del bimbo.
Ovviamente un fattore assolutamente importante da considerare al momento dell'inizio delle sedute di fisioterapia è l'età del bimbo: solitamente si tratta di bambini molto piccoli, tuttavia è possibile adattare questo lavoro anche ad altre fasce d'età, variando il lavoro in base alle capacità del piccolo paziente.
Procederemo quindi per gradi, aiutando il piccolo con esercizi che lo stimolino al movimento corretto, ad esempio stimolandolo al gioco in modo che sia portato a ruotare correttamente la testa dal lato più debole.
Parallelamente al lavoro in ambulatorio il fisioterapista pediatrico sa che non può dimenticare di avere al suo fianco degli alleati fondamentali:i genitori.
Non si fermerà quindi all'impostazione e alla pianificazione dei migliori esercizi volti a recuperare l'allungamento e la forza del muscolo, ma si dedicherà alla formazione e all'addestramento della famiglia consigliando sia adattamenti e posizionamenti nella culla per aiutare la corretta postura del neonato durante i momenti di riposo, che una serie di attività e giochi per stimolare il piccolo a correggersi mentre di diverte e consolida il legame con la mamma ed il papà.
Entreranno a far parte della quotidianità di tutta la famiglia oggetti di semplice utilizzo per il posizionamento del bambino durante le ore di riposo: cunei e sostegni morbidi sono un'ottima soluzione che lo specialista pediatrico può suggerire.
Per quanto riguarda invece le attività di gioco tra genitori e bimbo il terapista suggerisce, dopo la sua valutazione, alcuni esercizi adattabili all'entità del problema e all'età del bambino.
Per i piccolissimi ad esempio, in concomitanza con l'apprendimento delle prime competenze, spesso vengono suggerite attività in posizione prona che stimolino la corretta postura tramite il contatto visivo e il movimento della testa. Più andremo a parlare di capacità complesse, più saranno fantasiosi e vari i giochi da proporre ai genitori.
Dopo aver analizzato tutti gli aspetti del torcicollo miogeno possiamo quindi affermare che, una volta identificato il difetto, sia fondamentale affrontare il percorso con tempestività ma soprattutto che la chiave di una buona riuscita è il lavoro di squadra: è infatti la sinergia tra il medico, il fisioterapista pediatrico e i genitori del bambino a determinare un decorso veloce ed efficacie, grazie alla capacità di lavorare fianco a fianco per comprendere le necessità del bambino e procedere velocemente verso il miglioramento.
Costanza Rosini
Fisioterapista
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